Opere di letteratura italiana e straniera |
Tornata la damigella a casa, e tratte fuori le pietruzze del canestro, Violante, unica figliuol del re, vidde l'anello: e preso, se lo pose in dito, e tennelo molto caro. Venuta la notte, e andatasene Violante a riposare, tenendo tuttavia l'anello in dito, l'anello si trasmutò in un vago giovanetto; il quale, messa la mano sopra il candido petto di Violante, trovò due popoline ritondette e sode. Ed ella che ancora non s'era addormentata, si smarrì, e volse gridare. Ma il giovane, posta la mano sopra la bocca, di odor piena, non la lasciò gridare; e messosi in genocchione, le chiese mercé, pregandola che gli porgesse aiuto, perciò che non era ivi venuto per contaminare la sua casta mente, ma da necessità costretto; e raccontolle chi egli era, la causa perché era venuto, e come e da chi era perseguitato. Violante, per le parole del giovane assicurata alquanto, e per la lampade, che era nella camera accesa, veggendolo leggiadro e riguardevole, si mosse a pietà; e disse: - Giovane, grande è stata l'arroganzia tua a venir là dove non eri chiamato, e maggiore a toccar quello che non ti conveneva. Ma poscia ch'io intesi le sciagure a pieno da te raccontate, io, che non sono di marmo né ho il cuore di diamante, mi accingo e preparo a darti ogni possibile ed onesto soccorso, pur che il mio onore illeso sia riserbato. - ll giovane prima le rese le debite grazie: indi, venuto il chiaro giorno, nell'anello si fece; ed ella il pose là dove erano le sue care cose; e spesse volte l'andava a visitare, e con lui, che si riduceva in forma umana, dolcemente ragionava.
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