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      E perciò il calorico abbandonato dal ferro, quello cioè che ne innalzava di 10° la temperatura, invadendo l'acqua non la riscalda che di un grado. Senza moltiplicar più gli esempii, questi già bastano a convincerci della tesi.
      2° Quando un corpo diviene più denso, si riscalda e cede calorico ai corpi circostanti; viceversa, quando si rarefà.
      Dimostrazione della 1a parte. I. Berthollet, Pictet, e Biot, avendo sotto il conio da battere le monete compresso bruscamente delle piccole pizze d'oro, d'argento e di rame, disposte in maniera da non potersi stendere di fianco, ne ottennero un sensibile riscaldamento. il disco di rame al primo colpo si riscaldò di 11°,5, al secondo di 2°,5, ed al terzo di soli 0°,8; dopo di che non si compresse, e non si scaldò più. II. Colladon e Sturm presero (fig. 277.) un pallone (B) di vetro, contenente un termometro (T) di Breguet, e pieno di liquido; cui, per mezzo di una tromba (S), sottoposero ad una compressione di circa 30 atmosfere. L'acqua dava deviazioni negative, indicanti cioè raffreddamento, per la compressione maggiore del metallo più dilatabile del termometro; l'acquarzente diede segnali più piccoli, il che indicava un riscaldamento; finalmente l'etere solforico, che si comprime un poco più degli altri liquidi, mostrò un innalzamento di temperatura da 4° a 6°. Altre esperienze, con una compressione di 40 atmosfere, ànno dato un analogo risultato. III. È evidente il riscaldamento dovuto alla compressione dei gassi. Quando nel così detto acciarino pneumatico (fig.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Secondo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 428

   





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