26 Settembre 1888 – n° 77
Nel palazzo comunale pare che lo sciopero sia maggiore dell'usato. Un povero diavolo per due giorni ha interceduto un certificato d'indigenza per uso penale, e non ha potuto averlo perché non v'era nessuno che firmasse. Intanto i termini legali al Correzionale gli sono scaduti, e felice notte!..
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Domenica prossima avremo l'ascensione del pallone Stamura, di cui sono piene le mura della città. Probabilmente, ci si dice, saliranno con l'Antonucci due giovinotti teramani. Buon viaggio, se è vera la notizia.
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E' stato affisso il manifesto di apertura delle 4 sezioni del r. istituto tecnico. La sessione autunnale di licenza si aprirà il 1. ottobre, e quella per gli esami di ammissione e riparazione il giorno seguente. Il corso delle lezioni comincerà il 16 ottobre.
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Giurati ordinari estratti per la prossima quindicina che avrà principio il giorno 8 ottobre.
De Nigris Tobia di Canzano, Ventili Pasquale di Mosciano S. Angelo, Meletti Nicola di Città S. Angelo, Bernardi-Patrizi Tommaso di Montepagano, Cardelli Giuseppe di Mosciano S. Angelo, Bonifazi Ferdinando di Valle Castellana, Bindi Gianvalerio di Atri, Olivieri Beniamino di Castelli, Cavallucci Giovanni di Teramo, Capozzi Giovanni di Moscufo, Colella Ferdinando di Torre de' passeri, De Fabritiis Vincenzo di Teramo, Fusilli Orazio di Castellamare adriatico, Flaiani Giuseppe di Corropoli, Giosia Giuseppe di Teramo, Valeriani Oreste di Basciano, De Francesco Emidio di Mosciano S. Angelo, Ruscitti Giovanni di Teramo, De Laurentis Felice di Atri, Todesco Andrea di Pianella, Fusilli Luigi di Castellamare adr., Sgarroni Alessandro di Città S. Angelo, Cerulli Eugenio di Teramo, Costanzi Michele di Tossicia, Barnabei Emidio di Colonnella, Bindi Ernesto di Giulianova, Ghiotti Giuseppe di Città S. Angelo, Scarselli Teodosio di Montorio al vomano, Di Ianuaro Ernesto di Catignano, De Simone Giacinto di Atri, De Stephanis Camillo di Città S. Angelo, Mutignani Berardino di Spoltore, De Merulis Francesco di Mosciano S. Angelo, Castellani Serafino di Atri, Marcozzi Giovanni di Teramo, De Pompeis Fileno di Torre de'pass., Broise Pietro di Alanno, Mariotti Giuseppe di Pianella, Candelori Ignazio di Montorio al vomano, Vanni-Bonelli Virginio di Penne.
Supplenti. = Benetti Annibale, Ginaldi Achille, Sagaria Raffaele, De Michetti Carlo, Cavallucci Eugenio, Burò Angelo, De Albentiis Federico, Montani Luigi, De Dominicis Carlo, Angelini Biagio tutti di Teramo.
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Il Ministero della Guerra volendo incoraggiare l'allevamento e l'educazione dei colombi viaggiatori presso i privati onde, all'occorrenza, possano essere chiamati in sussidio alle Colombaie militari del Regno, ha disposto perché a cura di questo Comando sia organizzata e tenuta la seconda domenica del mese di giugno 1889 una corsa di gara nazionale di colombi viaggiatori.
Il luogo della lanciata verrà stabilito dopo ricevute le domande di adesione in modo che il luogo stesso si trovi per quanto è possibile equidistante dalle varie città che avranno fatto domanda di concorrere alla gara.
Alla suddetta gara potranno prender parte tutti i colombicultori del Regno, con qualsiasi numero di colombi di ogni età e razza, che ne faccian domanda al Comando Territoriale del Genio militare di Roma, non più tardi del 31 dicembre p.v.
Il regolamento verrà compilato ed inviato ai concorrenti dopo ricevute.
Per i concorrenti che siano riuniti in società sarà inoltrata una sola domanda collettiva. In tutte le domande occorre sia indicato il numero approssimativo dei colombi che ciascun sodalizio od amatore invierà alla gara.
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Domenica s. nella sala della casa Trippetta si raccolsero a geniale banchetto gli Impiegati finanziari di questa Città per dare una più solenne testimonianza di stima al 1. segretario dell'Intendenza cav. Pantasso che, come è noto, venne traslocato a Como.
La squisitezza delle vivande, preparate dal nostro Nicola, congiunta al sontuoso apparecchio delle mense, misero nei convitati il massimo buonumore.
All'indispensabile Conegliano si levò l'Intendente sig. cav. Ripoli, intervenuto al banchetto con soddisfazione di tutti. Egli ebbe parole di vero affetto pel suo Primo Segretario che chiamò amico fra applausi generali. Dichiarò quella festa, e molto opportunamente, una festa di famiglia. Ricordò la sua lunga e gradita dimora negli Abruzzi mostrandosi affezionatissimi a questi paesi «di forti e gentili propositi». Il suo dire franco, vibrato, senza slanci di rettorica rivelò tutto il carattere calabrese e la virilità del vecchio soldato delle patrie battaglie.
Rispose, visibilmente commosso, il cav. Pautasso. Cuore generoso. Animo mite. Tale fu la sua dolce parola altamente inspirata ai più affettuosi sentimenti verso i Colleghi ed ai più elevati principii del dovere e della disciplina verso il suo Capo. Con delicato pensiero rivolse un saluto alla Città nostra brindando alla prosperità ed incremento di essa.
Il sig. Di Giacomo dopo aver ringraziato il cav. Ripoli ed il cav, Pautasso delle benevole parole e degli augurii rivolti a Teramo invitò i commensali ad inviare un rispettoso saluto alla distinta donna che ha per compagna il Pautasso ed a tutta la famiglia di lui. Parlarono in seguito il sig. Salamiti, l'Agente sig. Altamura e l'Ispettore sig. Rossi e chiuse la serie dei brindisi un'epigramma brioso del segretario Guiducci.
Alle 10 furono levate le mense lasciando in tutti il più gradito ricordo di una si cordiale testimonianza di affetti tra superiori e subalterni che torna certamente ad onore della numerosa famiglia finanziaria Teramana.
Il Maresciallo
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