[Elenco dei Nomi]

(...segue) Barnabei Felice
insegnante, archeologo, deputato, Roma (4-11-1922)

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sopra le scoperte di antichità nel Regno d'Italia». Con animo energico Felice Barnabei si oppose a tutte le difficoltà e vinse. Il Fiorelli era vecchio e stanco ed il Barnabei sentì la forza di lottare e quasi da solo, spinto dalla ambizione che non si dicesse che un Abruzzese, quale egli era, aveva chiuso gli occhi innanzi a tanti tentativi di frodi di speculatori italiani e stranieri. Morto il Fiorelli, fu il Barnabei direttore generale delle antichità e Belle Arti e fondò con la suppellettile archeologica raccolta negli scavi dell'antica Falerii (oggi Civita Castellana) di Narce, di Veio, e della bassa Etruria il nuovo grande museo di Valle Giulia, divenuto oggi uno dei primi musei del mondo. La Direzione Delle Antichità fu istituita nel 1875 e da allora il Barnabei fu il redattore della importante pubblicazione delle «Notizie degli Scavi» che egli fondò e che formano una serie di molti grossi volumi dovuti tutti alla sua penna, che cadde dalla sua stanca mano di indefesso lavoratore sull'ultimo foglio due ore prima di morire. Per le antichità romane profittò del chiostro dei Certosini, delle Terme di Diocleziano in Piazza Termini, e così nel corso di pochi anni diede all'Italia il Museo delle Terme che, come quello di Valle Giulia, è un glorioso monumento che onora la patria ed un vanto eccelso e nobile di Roma. Il nome del vegliardo passa ai posteri con un insigne e dotto «Trattato» sui fittili scoperti nella necropoli di Narce, pubblicato nel 1894 nel volume IV dei «Monumenti antichi» editi per cura della R. Accademia dei Lincei. Il Barnabei mise per la prima volta a profitto degli studiosi la teoria per poter giudicare sulla cronologia dei fittili e quindi sulla cronologia delle tombe antiche della Bassa Etruria. Intorno a questo tema solo il Duca di Luynes

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