Alcuni eruditi palermitani vorrebbero mantenere alla Cuba un altro secolo o due d'antichità, supponendo l'iscrizione più moderna dell'edifizio. Ma non riflettono che la non è incisa in lapide, ma proprio scolpita in giro delle mura, senza vestigie di racconciamenti.
1167 Girault de Prangey, Essai sur l'architecture arabe, Paris 1841, tavola XIII, n° 3, 4.
1168 In una colonna della cattedrale di Palermo, presso il Di Gregorio, Rerum Arabicarum, p. 137.
1169 In due iscrizioni sepolcrali presso Di Gregorio, op. cit., p. 146, 152.
1170 V'ha l'eccezione delle effigie d'uomini e animali in qualche monumento, come i lioni dell'Alhambra ec. Ma in Sicilia non se ne vede alcun esempio. I mosaici d'animali nella sala della Zisa in Palermo, appartengono ai tempi normanni.
1171 Si vegga il cap. V di questo Libro, p. 302, seg., del volume.
1172 Si vegga il cap. IV di questo Libro, p. 274.
1173 Il Di Gregorio, Rerum Arabicarum, p. 188, ne diè un disegno preso ad occhio, come si usava al suo tempo, e ridotto, nel quale ei confessò non poter leggere che qualche sillaba; ed io stento anche a questo. Si vegga, del resto, la nota della pagina precedente. Il disegno di poche lettere che veggiamo nell'opera citata di Girault de Prangey, Essai ec., mostra la bellezza dei caratteri e la trascuranza di chi li avea ritratti prima. L'amico Saverio Cavallari che mi ragguagliò qualche anno addietro della distruzione dei caratteri, n'avea fatto altra volta un disegno che fin qui non ci è riuscito di trovare.
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