Voi sarete infelice nel mondo quanto nel chiostro. - Io non intendo forzarvi, non intendo piegare la vostra volontà, non voglio che darvi consigli, e voi li ascolterete senza fiele, senza amarezza, non è vero, povera sfortunata?
E in così dire mi stringeva a sè.
- Oh! anch'io, vedete, anch'io fui come voi... una lacrima le bagnò le gote, e la sua voce divenne esile, quasi inintelligibile... anch'io avrei avuto un cuore ardente, capace di alte e nobili aspirazioni, e ho dovuto consumarlo qui nella solitudine... Dio me ne ha dato la forza!
Vedendo essa che io mi struggeva in lacrime, soggiunse:
- A cosa valgono le tristi rimembranze? A che serve evocare il passato?
Poscia, dopo breve pausa, ripigliò:
- Voi dovete fare la vostra volontà. Come avete sentito, vostro padre reclama da voi una decisione. Vi do tempo tre giorni. Pregate Dio che v'illumini, scandagliate il fondo dell'anima vostra, e quindi recatevi da me, che io ascolterò la vostra decisione qualunque siasi, per notificarla al colonnello. In questo supremo momento abbiate fede nel Signore soltanto; non vi confidate neppure al vostro direttore, perchè la vocazione deve venire dall'alto, spontanea, di nostro pieno convincimento, non consigliata, non comandata. - Se vostro padre non sarà contento, faccia ciò che gli pare; io sulla mia coscienza non voglio pesi, non voglio che il rimorso mi dica un giorno: tu facesti una vittima.
Presi la mano della badessa; me la recai alle labbra e vi deposi un bacio. Quindi mi ritirai.
Tutte le monache si mostravano curiose di sapere la decisione che avrei presa.
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Dio Dio
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