Nessun poeta ha potuto infilzarle per farne una collana. Ami tu l'alba? ami le tinte azzurrine-perla? Non reggono alla lascivia.
Ma guarda che mi vien da piangere!... Stamane l'ho veduta una certa marina, ma ero solo. Adesso sono con te. Su, su, allegria! E tu cantami, chè voglio essere assordato, tappami gli occhi, rubami quel libro di poesie e di sorrisi... Mare turchino buio, azzuolo, più che azzuolo: tinte ubbriache.... Tace anche l'onda... Tu canti:
Lauda, Saona, lauda Dominum.
Viri Vadi fundaverunt eamIn tempore dispersionis eorum.
Ma come stridi, marinara, che ti sei fatta mesta? Questo è latino di chiesa? Canti così? Sei consorella? Non voglio più sorelle! Cambia tono, e vinci la tinta del mare colla voce.... Musica e pittura!... Voglio la canzone che canti con tutti i pescatori della spiaggia! Non sono, ve', geloso per una femmina!?
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- Dove vai? - grido io spaventato: - Mi lasci proprio adesso? - Mi dia il mio guarnellino - gridi tu. - Dove vai? - È mezzogiorno: vado alla fornace. - Alla moschea, là? - Sì. - Chi c'è? - Il mio babbo. - Le Uri non hanno babbi.... - E poi pensandoci: e sono tutte bianche, e vogliono guanciali con piume di cigno e non ghiaia, sigarette muschiate non pipe, e pascià.... non scolari di Scolopi....
Se alla sera fossi ancora alla spiaggia colla fanciulla nerissima, pregherei il mare che ci sguazzasse un po'. Che sbuffi da cratere! Che luna color di rame! Che bruciaticcio di fornace!
Oh poveretto me! non ho abbozzato una macchia: il mare avvalla, la spiaggia si slontana.
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Saona Dominum Vadi Uri Scolopi Mare Tace Sei
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