Necèssita dunque che i decreti della costituente trovino eserciti pronti a obbedirla fedelmente; ossia che trovino in ogni Stato un esercito cittadino e non un satellizio di corte; al quale torni lo stesso combattere i nemici, o trucidare i cittadini.
Perchè dunque l'efficacia della Costituente sul campo di battaglia si faccia sentire, vuolsi che abbiano vigor popolare i parlamenti d'ogni Stato. La Costituente potrà molto nello Stato Romano, perch'ella è identica col parlamento e col ministerio. Sarà già men potente in Toscana, perchè quel parlamento precede da altro fonte elettorale. Sarebbe inefficace in Napoli, perchè quivi il parlamento non ha forza di rimovere dal governo dell'esercito satelliti spergiuri e sanguinarii. Sarà parimenti inefficace in Piemonte, perchè quantunque la corte siasi ritratta per ora dalla primiera via del sangue, e tenga modi coperti e decorosi, è sempre fieramente avversa all'unità nazionale; anzi teme nella Costituente un freno alle stupide sue cupidigie di conquista; e ha radici nell'esercito e nel popolo più ferme che non la corte napolitana. Sarà per ultimo poco efficace in tutta la Cisalpina, perchè i brigatori torinesi non lasceranno di frapporvi l'inciampo della fusione, e i giuramenti da loro imposti a tutti li esuli che vollero rimanere armati.
La Costituente sarà all'Italia un'insegna gloriosamente e irrevocabilmente spiegata, una meta finale e infallibile, un faro. Ma l'efficacia dipende dalla potenza e popolarità dei singoli parlamenti, dall'uniformità e genialità della loro origine elettorale, insomma dal progresso effettivo della libertà nei singoli Stati.
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