Si dice che si sia riuscito impedire colla forza il compimento dell’incendio.
DOMENICA 20 — Si parla sin da ieri di un legno chiuso e scortato da cavalleria e che eccita la curiosità; probabilmente è un sogno. In una seduta a porte chiuse dell’Assemblea Costituente tenuta ieri sera, si assicura siano state rigettate all’unanimità alcune proposizioni conciliatorie presentate dall’Inviato straordinario francese a Roma M. Lesseps. Bologna (secondo annunzia il Monitore) ha dovuto capitolare il giorno 16 corrente, e pare abbia dovuto riconoscere il dominio pontificio. Sembra che anche Ferrara sia stata occupata dalle truppe austriache. Questa sera è stata affissa la notizia che dopo un combattimento seguìto ieri, le nostre truppe entravano questa mattina a Velletri abbandonata dai Napoletani in piena ritirata. Si dice che sino a questa sera non era perduta ogni speranza (benché remota) di conciliazioni coi Francesi.
LUNEDÌ 21 — Si conferma pienamente l’ingresso delle nostre truppe a Velletri dopo un fatto d’armi, in cui pare che i nostri abbiano avuto dei morti e feriti piuttosto in quantità. M. Lesseps ha preso nota di tutti i suoi connazionali ed altri forastieri, onde far sì che abbiano agio di partire da Roma in caso di nuovo attacco. Un indirizzo del Triumvirato ai Romani li esorta a riconsegnare essi stessi alle chiese i confessionari tolti ier l’altro.
MARTEDÌ 22 — Oggi si vuole che i Napoletani si siano ritirati al di là di Terracina. In seguito dell’esortazione pubblicata ieri, si assicura che i confessionari siano stati rimessi ai loro posti nelle rispettive chiese.
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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317 |
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