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      Il quartiere generale ordinava alla 1a 3a e 5a divisione di esplorare il terreno con cura, mediante numerose ricognizioni. In conseguenza la brigata granatieri della 1a divisione, postasi in moto alle 4 del mattino, era preceduta da un battaglione di bersaglieri, uno di fanteria, uno squadrone di cavalleggeri d'Alessandria ed una sezione d'artiglieria; la 3a divisione aveva spinto quattro ricognizioni sulla strada che costeggia il Lago e la ferrovia; la 5a inviò il suo capo di Stato Maggiore Colonnello Cadorna con l'8° bersaglieri, un battaglione dell'11°, una sezione d'artiglieria ed uno squadrone cavalleggeri di Saluzzo per la strada Sugana nella direzione di Pozzolengo.
      La ricognizione della 1a divisione che costituiva la destra dell'esercito Sardo, incontrati gli avamposti austriaci in Val di Quadri, attaccò il nemico, ma essendo questi in forze assai superiori dovette retrocedere fino verso Fenile Vecchio per ricongiungersi al grosso della divisione. Questa si slanciò sulla posizione austriaca e se ne impossessò; ma gli austriaci rinforzati gagliardamente tornarono alla carica e vi fu un momento in cui i granatieri Sardi furono per essere sopraffatti, ma l'arrivo della brigata Savoia li salvò. Sulle alture di Monte Polperi l'arrivo di nuovi rinforzi rende il combattimento ostinato, micidiale; nè Piemontesi nè austriaci, guadagnano terreno, ma infine gli austriaci sono obbligati alla ritirata, e La Marmora fa avanzare i suoi che occuparono Madonna della Scoperta; là vi ricevè il rinforzo della brigata Piemonte e si mette in marcia per Pozzolengo.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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