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      Io attuai un atto di violenza: ma comunque vadano le cose io spero che il mio procedimento sarà giustificato dalla santa causa da noi servita e che il paese intero vorrà riconoscere come debito suo da soddisfare, i danni da me recati all'amministrazione.
      Quandochè non si verificassero le mie previsioni sull'interessamento della Nazione per indennizzarli, io impegno tutto quanto esiste in denaro e materiale, appartenente alla sottoscrizione pel milione di fucili, acciocchè con questo si paghi qualunque danno, avaria, o perdita a LL. SS. cagionata. Con tutta considerazione
     
      G. Garibaldi
     
      Genova, 5 maggio 1860.
     
     
     *

      * *
     
      Alla mattina dell'8 maggio, salpati da Talamone, ancorarono nel porto vicino di S. Stefano per prendervi il resto delle provvigioni, ed alla sera si misero in rotta per ponente libeccio colla prua verso l'Africa. Fra le istruzioni date dal generale Garibaldi a Bixio, principali erano le seguenti: Seguire il "Piemonte", e se si fosse incontrata qualche nave da guerra nemica, correre addosso all'arrembaggio.
      Prima di lasciare Talamone venne affisso sull'albero di maestro dei due vapori il seguente
     
      ORDINE DEL GIORNO:
     
      Maggio 7, di bordo del Piemonte.
     
      Cacciatori delle Alpi!
     
      La missione di questo Corpo è basata sull'abnegazione la più completa davanti alla rigenerazione della patria. I prodi cacciatori servirono e serviranno il loro paese colla devozione e disciplina dei migliori corpi militari, senz'altra speranza che quella della loro incontaminata coscienza.


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Ricordi di un garibaldino dal 1847-48 al 1900
di Augusto Elia
Tipogr. del Genio Civile
1904 pagine 508

   





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