Anche il capitano di stato maggiore Biraghi è ferito gravemente. Gli Austriaci occupano l'altura sovrastante a Valle Busa; i nostri, sempre combattendo, sono costretti a scendere verso la chiesa e il cimitero; i due cannoni della batteria a cavallo rimangono nelle mani del nemico.
Intanto il generale Moroicic aveva fatto piazzare sulle alture di Belvedere e di Monte Molimenti le batterie delle due sue brigate e tre altre della riserva e, d'accordo con quelle del 9° corpo batteva furiosamente Custoza, monte Torre e il Monte della Croce, quindi ordinava un attacco generale che divenne formidabile per la gran massa degli assalitori.
I difensori di Custoza si sforzano di tener fronte al nemico col fuoco e con cenni di contrattacco sotto la tempesta dei proiettili, tramezzo alle case che ardono e minacciano rovina. Il colonnello Marchetti eccita i suoi a resistere; la batteria a cavallo ha finito le munizioni; il tenente Polloni ne protegge la ritirata. Granatieri, bersaglieri e fanteria del 51° e del 35° combattono furiosamente; il generale Bottaco dirige impavido il combattimento; ma ogni più lunga resistenza non è possibile; troppo è grande la soverchiante forza nemica.
Frattanto il generale Govone ha avuto risposta da Villafranca che nessun soccorso può essergli mandato; la sua artiglieria è all'ultimo colle munizioni; il capitano Gatti, del suo seguito, è ucciso al suo fianco, il capitano Nasi ferito gravemente.
Le sue truppe non possono più reggere il peso della battaglia divenuto enorme.
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