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      § 3. NOMI DETERMINATI DI PER SÈ. Nomi determinati da sè stessi son quelli che significano cose uniche in natura, p. es. il sole, la luna, la terra; i nomi di materia, l'oro, il rame, il vino; i nomi proprii di nazioni, di grandi isole, di fiumi, di monti, di laghi, p. es. la Francia, la Corsica, il Tevere, l'Appennino ecc. ecc.; i nomi usati in senso d'antonomasia, p. es. la società, la Provvidenza - La calamita ha due nemici: l'uno è il fuoco, il quale toglie affatto la virtù sua di tirare; l'altro è il diamante, il quale non toglie a lei veramente la sua virtù, ma le toglie l'uso. Segneri.
      Quanto alle eccezioni, vedi più oltre.
     
      § 4. Tali pur sono i nomi di tutte le altre cose, quando vengono adoperati per designare in totalità un genere od una specie; p. es. l'uomo (cioè, il genere umano, tutti gli uomini); il poeta (chiunque è poeta); l'artefice; la città (l'essere di città, qualsivoglia città); il libro; la casa; la virtù; la giustizia ecc. Io ho sempre inteso l'uomo essere il più nobile animale, che tra i mortali fosse creato da Dio. Boccaccio. - In tanto numero ed ampiezza di scienze .... lo studioso è necessitato a sforzarsi di abbracciarle tutte. Leopardi. - La virtù è un abito dell'animo ad eleggere ciò che nel mezzo dimora. S. Concordio. - La modestia ingentilisce e consolida la speranza. Tommaseo.
     
      § 5. Quindi i plurali tutti, quando rappresentano una totalità compiuta di cose, si usano coll'articolo. La stessa industria e fatica che i filosofi e gli scienziati (cioè tutti quanti ce ne sono) usano a procurare la propria gloria, coll'andare del tempo sono causa o di spegnerla o di oscurarla.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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