Hora, per dire brevemente quanto mi occorre, dico che io ho sin qui, insieme con tutti i filosofi et astronomi passati, chiamato LUNA quel corpo, il quale, sendo per sua natura atto a ricevere et ritenere, senza trasmettere, il lume del sole, alla vista del quale egli è continuamente esposto, si rende per tanto a noi visibile sotto(407) diverse figure, secondo che egli è in varie posizioni situato rispetto al sole et noi, le quali figure, hora falcate, hora semicircolari et hora rotonde, ci rendono sicuri, quello essere globoso et sferico: et di questo tale corpo, dal sole illuminato et da noi veduto, hanno sin qui la maggior parte de i filosofi creduto che la superficie(408) fusse pulita, tersa et assolutissimamente sferica; et se alcuno disse di credere che ella fusse aspra et montuosa, fu reputato(409) parlare più presto favolosamente che filosoficamente. Hora io di questo istesso corpo lunare, da noi veduto mediante la illuminazione del sole, asserisco il primo(410), non più per immaginazione, ma per sensata esperienza et per necessaria dimostrazione, che egli è di superficie piena di innumerabili cavità et eminenze, tanto rilevate che di gran lunga superano le terrene montuosità. Le osservazioni dalle quali io deduco le mie dimostrazioni, non occorre che in questo luogo racconti, sì per haverle io altrove scritte et in voce moltissime volte dichiarate, sì perchè gli avversarii, con li quali si tratta al presente, non negano(411) nè quelle, nè tampoco le apparenti inegualità lunari; ma vengono, in sustanza del loro discorso, a dire che la LUNA sia hora non solamente quel globo che noi sensatamente con gl'occhi veggiamo et sin qui havevamo veduto, ma che, oltre al veduto da gl'huomini, vi è intorno un certo ambiente trasparentissimo, a guisa di cristallo o diamante(412), totalmente impercettibile da i sensi nostri, il quale, empiendo tutte le cavità et cimando le più alte eminenze lunari, cinge intorno intorno quel primo et visibile corpo, et termina in una liscia et pulitissima superficie sferica, non vietando in tanto il passaggio a i raggi del sole, sì che eglino possino nelle sommerse montuosità reflettere et dalle parti averse causare le proiezioni delle ombre, rendendo intanto l'antica luna al senso nostro suggetta.
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