Il manuale non aveva mai visto una bellezza simile, rimase abbagliato, e da seduto che era si trovò in ginocchio.
- Alzati - gli comandò con una voce squillante come un campanello - alzati e seguimi: ho bisogno di te.
Il manuale si alzò sbalordito e seguì la fata, la quale entrando nella stanza dove dormivano la moglie e il bambino, si avvicinò a questo e gli aprì l'occhio destro:
- Avrai angustie per conto suo - disse al padre. - Poi gli aprì l'occhio manco.
- Farà correre grave pericolo alla sua sorellina - e sempre circondata di luce e portata dalle nuvole luminose, rientrò nella stamberga e uscì fuori.
Era una notte buia come in gola al lupo, e il manuale prima di passare la soglia di casa si fermò e si voltò addietro. Gli dispiaceva di lasciar sola la moglie e il bambino. La fata indovinò il suo pensiero.
- Non temere, non si disteranno finché tu sarai con me.
Il manuale rinfrancato da quella voce così squillante si avventurò nella buia campagna, dietro alla fata circonfusa di luce.
- Conta bene quanti pioppi passiamo, perché dobbiamo fermarci al tredicesimo.
Il manuale non c'era caso che s'affaticasse a contare: dei pioppi non ce n'era neppur uno. Entrarono in un bosco folto folto dove c'erano gli alberi fitti come se fossero capelli.
Il manuale stava attento e tremava come una foglia che fra tante specie di piante gli sfuggisse un pioppo.
Guardava a destra, guardava a sinistra, e ogni tanto ne contava uno. Quando furono nel più folto del bosco, accennò alla fata un tronco di pioppo scoronato e vuoto come una canna secca.
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