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      Uomini, a chi ben considera, non pure da uguagliarsi, ma da preporsi agli antichi, avvegnadio dovessero questa fortezza ricavare dall'animo proprio, mantenuto sano nel mezzo alla peste degli esempi pessimi, mentre gli antichi a cagione del costume, della educazione e di quanto insomma costituisce il vivere civile, fossero a bene operare quasi condotti per mano. Gli austeri intelletti si palesano naturalmente senza artifizio. Chi si fa banditore della propria virtù dimostra temere, e quindi non meritarsi che altri favellino con lode di lui. Gli uomini, generalmente, molto si sentono inclinati ad ostentare quello che non hanno, e più tenaci afferrano le cose che più sfuggono da loro. I falsi e gl'ipocriti urge il bisogno per simulare il contrario di quello che sono; la virtù vera scaturisce dal cuore, come polla di acqua viva: suo scopo è la grandezza, la semplicità la formula. - E poichè i falsi intellettuali corrispondono ai fisici, tu vedi le donne pallide dipingersi il volto di vermiglio. Montaigne ci racconta come un solenne magistrato essendosi condotto a visitare un capitano, gli favellasse sempre di saracinesche, mezze-lune, false brache, controscarpe ed altre opere della fortificazione, di cui egli non intendeva niente, e il capitano era peritissimo, invece di tenere proposito di costumanze e di leggi in cui meritamente godeva fama distinta(67). La corruttela, decadendo l'impero romano, assunse lo stoicismo come maschera, la tirannide la prese in parola, ed irridendo lo sottopose ad esperienza di sangue.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469