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      Si trasmutan fra lor, dunque non ponnoPrimi semi chiamarsi; anzi conviene
      Che sian d'altri principii incommutabiliComposti anch'essi, acciocchè il tutto al nulla
      Non torni in un momento. Onde piuttostoPensa che siano i genitali corpi
      Di tal natura, che, se forse il focoProdotto avran, toltine alcuni ed altri
      Aggiunti, e varïando ordine e moto,
      Possan l'aria crear l'acqua e la terra,
      E che nel modo stesso ogni altra cosaPerda la propria essenza e si trasformi.
      Ma forse mi dirai - Chiaro è che 'l tuttoCresce da terra in aria e vi si nutre:
      E s'a' debiti tempi ancor non scendePioggia che irrighi alla gran madre il seno,
      E se vita e calor non gli comparteCo' suoi lucidi raggi il sol cortese,
      Muoion le biade gli animai le piante. -
      Anzi gli uomini stessi, affatto priviD'arido pane e d'umid'acqua o vino,
      Perdono il corpo; e con il corpo ancoraTutta da tutti i nervi e tutte l'ossa
      Gli si scioglie la vita e fugge l'alma.
      Essi dunque han ristoro e nutrimentoDa certo cibo: e pur da certo cibo
      Altri ed altri animali ed altre coseSimilmente han ristoro e nutrimento.
      Che, essendo molti primi semi e moltiComuni in molti modi a molti corpi
      Mescolati fra lor, forza è che 'l vittoDa varie cose varie cose prendano.
      E spesso anco oltre a ciò non poco importaCon quai sian misti, come posti, e quali
      Movimenti fra lor diano e ricevano:
      Poichè forman gli stessi il cielo, il mare;
      Gli stessi ancor la terra, i fiumi, il sole,
      Gli uomini, gli animai, l'erbe e le piante,
      Mentre mischiati in varie guise insiemeSi muovon variamente.


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330