Pagina (71/330)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Che fin qui s'č prodotto č per prodursiAnco nell'avvenire, e con le stesse
      Condizļoni e nella stessa guisaEssere e crescer debbe, e tanta possa
      Avere in sč medesmo a punto quantaPer naturale invarļabil legge
      Gli fu sempre concessa. Nč la sommaVarļar delle cose alcuna forza
      Non puņ gią mai; perchč, nč dove alcunaSpezie di semi a ricovrar se 'n vada
      Lungi dal tutto non si trova al mondo,
      Nč meno ond'altra vļolenza esternaCrear si possa e penetrar nel tutto
      Impetuosamente e la naturaMutarne e volger sottosopra i moti.
      Non creder poi che maraviglia apportiChe, essendo tutti i primi semi in moto
      La somma non pertanto in somma quietePaia di star, se non se fosse alcuno
      Mostra del proprio corpo i movimenti.
      Poscia che de' principii ogni naturaLungi da' nostri sensi occulta giace:
      Onde, se quelli mai veder non puoi,
      Ti fien anco nascosti i moti loro;
      Massime perchč spesso accader suoleChe quelle cose che veder si ponno
      Celan mirate da lontana parteAnch'elle i propri moti agli occhi nostri.
      Poichč sovente in un bel colle apricoLe pecore lanute a passi lenti
      Van bramose tosando i lieti paschi,
      Ciascuna ove la chiama, ove l'invitaLa di fresca rugiada erba gemmante,
      E vi scherzan lascivi i grassi agnelliVezzosamente saltellando a gara:
      E pur tai cose, se da lungi il guardoVi s'affissa da noi, sembran confuse
      E ferme, quasi allor s'adorni e veliDi bianca sopravvesta il verde colle.
      In oltre; allor che poderose e grandiSchiere di guerra in simolacro armate
      Van con rapido corso i campi empiendo,
      E su prodi cavalli i cavalieri


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330