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      Il suo tratto è disinvolto, ed anzi troppo rispettoso che poco cortese. La sua generosità è splendidezza, e piuttosto da prencipe che da privato cavaliere. Comincia ad essere attempato, ma né i negozi né gli anni gli hanno potuto mai levar del capo la galanteria.
     
     
      S. Albano.>
     
      Arrigo Germain, conte di S. Albano, cadetto della sua casa, che non è grandissima, fu paggio della camera di presenza della regina madre d'Inghilterra: bellissimo giovane, che per merito di bellezza fu sempre grato alle donne. Ottenne per primo frutto di qualche nascente favore, d'esser fatto cavaliere, di cavaliere amante; d'amante, seguitando con gran costanza le avverse fortune della sua dama, arrivò, finite quelle, al titolo di barone e finalmente alla carica di primo maiordomo della regina, che tuttavia ritiene. Uomo splendido, fortunato, liberale, giocatore: uomo, insomma, che ha l'aura de' cortegiani ma non la stima de' soldati né quella de' ministri; la prima pregiudicatasi in qualche occasione, la seconda nel maneggio di questi ultimi negoziati, corsi avanti l'ultima guerra tra l'Inghilterra e la Francia, che tutti passarono per le sue mani. Presentemente non fa gran figura alla corte, avendo contribuito unitamente a screditarlo il baron de Lisola e l'ambasciator d'Ispagna, facendoglielo apprendere, com'egli è in effetto, per un uomo che ha giurato nelle massime del consiglio di Francia e che non opera con altra mira che di promuovere a qualsivoglia costo dell'Inghilterra i vasti progetti di quella corona.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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