Di quivisono stato a vedere il giardino de' semplici, preteso qui il più bello
d'Europa; se egli sia non lo so, perché né io me n'intendo né
v'era chi me ne desse a conoscer le rarità. Il resto della giornatal'ho speso in visite di dame senz'altra particolarità.
15 giugno.
Stasera son tornato dalla mia villeggiatura di tre giorni, nellaquale niun'altra cosa ho veduto di particolare che la villa di Maison,
detta così da m.r de Maison che n'è il padrone e che a costodi tutto il suo avere l'ha fabbricata con grandissima magnificenza.
Non mi allungherò sulle relazioni rimettendo il sodisfarepiù ampiamente all'altrui curiosità col libro altre volte accennato,
dove sono le vedute delle case e dei giardini più riguardevolidi questo contorno. Dirò solo in generale che l'architettura è di
Mansart, e dal Bernino è stato riputato l'edifizio di miglior gustodi quanti egli ne ha veduti in questo paese. Non lascia però d'aver
ancor egli i suoi difetti, de' quali il maggiore si è che la fabbricadelle stalle, che forma un'ala affatto staccata dal palazzo (la
quale non è per anche accompagnata dall'altra parte), è quasimaggiore e più magnifica di esso palazzo. La figura, o per dir
meglio la disposizione delle poste de' cavalli, che son da cinquanta,
è assai stravagante, non essendo tutte insieme ma repartite adieci, a sei, a quattro per luogo sotto diversi portici, i quali chiudono
in mezzo sotto una cupola uno spazio assai ampio da faril maneggio al coperto, da due facciate del quale, per alcuni balaustri,
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