Affermerà solamente le sue impressioni, contro le quali ponendosi quelle di un altro critico, non potrà trovarsi la ragione che solva la lite. E con ciò non voglio negare alla Musica l'espressione, sibbene la precisa determinazione. E segno queste due parole, perché parmi si debba concedere alla Musica l'espressione, e tengo questa esser la cagione che commuove in un subito tutti gli animi dell'uditorio; ma che mancando la precisa determinazione, ne sorga poscia tutta quella varietà di sensazioni speciali.
Ora se l'Arte è la perfetta armonia de' due elementi, lo Spirito e la forma sensibile, s'inferisce che quando questi non sono del tutto fusi insieme, l'Arte o non è formata ancora, o è decaduta. Onde l'Arte simbolica, in cui predomina l'elemento materiale, precede l'Arte vera; la classica, in cui si contemperano i due elementi, è l'Arte per eccellenza; e colla romantica, in cui lo Spirito si eleva alto sul sensibile, l'Arte decade. E quel che intendiamo per questa decadenza diremo meglio in appresso.
Ora la Pittura, Arte romantica, avvalendosi della superficie, dei colori, del disegno, delle ombre, ecc., benché lasci molta parte al sentimento individuale dello spettatore, determina nondimeno la immagine con sufficiente precisione, onde non ancora produce la separazione fra il fondo e la forma, ma la inizia solamente. Questo divorzio appare in modo più spiccato nella Musica, la quale segna quindi la fine dell'Arte romantica; epperò è l'Arte in cui lo Spirito dichiara, qualunque forma sensibile essere impotente a manifestarlo.
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