In tal senso questo nome è stato qualche volta impiegato dagli antichi classici Autori, e quasi sempre da Cornelio Nipote per dinotare un Generale d'Armata. Da prima fu dato ai Consoli Romani, ed in una antica Legge da Tito Livio riportata trovasi l'espressione Maximus Praetor per indicar quello, che era rivestito della prima Dignità dello Stato. Questo nome fu in seguito determinato per significare un Magistrato, le cui funzioni erano propriamente, per così dire, uno smembramento di quelle del Console. Siccome il Consolato riuniva la civile e militare autorità, il Pretore egualmente aveva amendue questi poteri: perciò nell'assenza dei Consoli il Pretore aveva la medesima loro autorità sì in Senato che ne' Comizi. Eletto perchè facesse amministrar la Giustizia in nome dei Consoli, che sovente trovavansi alla testa delle Armate, e che quasi sempre erano occupati delle funzioni le più importanti della pubblica Amministrazione, era principalmente destinato il Pretore a far eseguire le leggi tra' Cittadini, ed aveva perciò una giurisdizione propriamente nel senso più esteso di questa Voce. Se non giudicava, era egli però che riceveva le accuse, le querele (plaintes), e le istanze, che dava dei Giudici, e che prescriveva le forme della procedura e della sentenza. Nel principio della sua magistratura facea pubblicare un Regolamento, che avea in oggetto di spiegare, d'interpetrare, ed anche supplire alle leggi in diversi casi. Il civile e il criminale erano indifferentemente della sua sfera.
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