egli stracciommi e' drappi e' fregi e i vai,
e poco mi valea merzé chiamare:
ond'io per questo non sarò giammai
allegra, sed io nol veggio squartare,
farne far quattro parti a' palafreni
dall'inforcatura insino alle reni. -
Ma 'l duca savio chiaramente vede,
come si vede chiaro el bianco e 'l nero,
che la duchessa mente, e non le crede
e ben conosce che non dice il vero;
ma pur le disse: - Donna, in buona fede
a voi prometto, come sire intero,
che d'esta offesa sia alta vendetta;
ma non v'incresca s'io non la fo in fretta. -
La duchessa rispuose con superbia,
e disse: - Fate ciò che vi diletta;
l'offesa è mia, e pure a voi si serba
di chi m'oltraggia di farne vendetta.
Lo 'ndugiar sì mi induce pena acerba;
ma giurovi alla croce benedetta
di giammai non parlarvi di buon cuore,
se primamente el traditor non muore. -
Partissi el duca da quel parlamento,
secondo che raccontan le leggende,
col cor gravato con tanto tormento,
che 'n verità di Dio molto l'offende;
e nella mente e nel proponimento
el credere e 'l discredere contende,
cioè che la duchessa gli mentisse
o che messer Guglielmo lo tradisse.
Tòrcessi el duca con sì caldo sangue,
per ira avea rosso la faccia e gli occhi.
Per temenza la sua famiglia langue,
e que' che non languivano eran sciocchi;
e di lui non sarebbe uscito sangue
chi l'avessi tagliato tutto a rocchi;
e sospirava come ferito orso
dello dubievol caso ch'era occorso.
Allora disse el duca a un car sergente:
- Va' per messer Guglielmo e di' ch'io il voglio. -
E, come e' giunse a lui immantanente,
disse: - Messer, di voi forte mi doglio; -
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