Opere di letteratura italiana e straniera |
Avvenne un giorno che una loro compagna, da una finestretta della sua cella di questo fatto avvedutasi, a due altre il mostrò; e prima tennero ragionamento insieme di doverle accusare alla badessa, poi, mutato consiglio e con loro accordatesi, partefici divennero del podere di Masetto: alle quali l'altre tre per diversi accidenti divenner compagne in vani tempi. Ultimamente la badessa, che ancora di queste cose non s' accorgea, andando un dì tutta sola per lo giardino, essendo il caldo grande, trovò Masetto, il qual di poca fatica il dì per lo troppo cavalcar della notte aveva assai, tutto disteso all'ombra d'un mandorlo dormirsi, e avendogli il vento i panni dinanzi levati indietro, tutto stava scoperto. La qual cosa riguardando la donna, e sola vedendosi, in quel medesimo appetito cadde che cadute erano le sue monacelle; e destato Masetto, seco nella sua camera nel menò, dove parecchi giorni, con gran querimonia dalle monache fatta che l'ortolano non venia a lavorar l'orto, il tenne, provando e riprovando quella dolcezza la qual essa prima all'altre solea biasimare.
Ultimamente della sua camera alla stanza di lui rimandatolne, e molto spesso rivolendolo e oltre a ciò più che parte volendo da lui, non potendo Masetto sodisfare a tante, s'avvisò che il suo esser mutolo gli potrebbe, se più stesse, in troppo gran danno resultare; e perciò una notte, colla badessa essendo, rotto lo scilinguagnolo, cominciò a dire: - Madonna, io ho inteso che un gallo basta assai bene a dieci galline, mia che dieci uomini possono male o con fatica una femina sodisfare, dove a me ne conviene servir nove; al che per cosa del mondo io non potrei durare, anzi son io, per quello che infino a qui ho fatto, a tal venuto che io non posso far né poco né molto; e perciò o voi mi lasciate andar con Dio o voi a questa cosa trovate modo. |