NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


Pagina 191
1-40- 80-120- 160-200- 240-280- 320-360- 400-440- 480-520- 560-600- 640-680- 720-745

[Indice]

     Buffalmacco e Bruno, queste cose udendo, facevan vista di maravigliarsi forte e spesso affermavano quello che Calandrino diceva, e avevano sì gran voglia di ridere che quasi scoppiavano; ma vedendolo furioso levare per battere un'altra volta la moglie, levatiglisi allo 'ncontro il ritennero, dicendo di queste cose niuna colpa aver la donna, ma egli, che sapeva che le femine facevano perdere la virtù alle case e non le aveva detto che ella si guardasse d'appanirgli innanzi quel giorno: il quale avvedimento Iddio gli aveva tolto o per ciò che la ventura non doveva esser sua, o perch'egli aveva in animo d'ingannare i suoi compagni, a' quali, come s'avvedeva d'averla trovata, il doveva palesare. E dopo molte parole, non senza gran fatica, la dolente donna riconciliata con essolui, e lasciandol malinconoso con la casa piena di pietre, si partirono.

     Giornata ottava. Novella III



     BRUNO E BUFFALMACCO INVOLANO IL PORCO A CALANDRINO
     Bruno e Buffalmacco imbolano un porco a Calandrino; fannogli fare la sperienza da ritrovano con galle di gengiovo e con vernaccia, e a lui ne danno due, l'una dopo l'altra, di quelle del cane confettate in aloè, pare che l'abbia avuto egli stesso: fannolo ricomperare, se egli non vuole che alla moglie il dicano.

     C
     hi Calandrino, Bruno e Buffalmacco fossero, non bisogna che io vi mostri, ché assai l'avete di sopra udito; e per ciò, più avanti faccendomi, dico che Calandrino avea un suo poderetto non guari lontano da Firenze, che in dote aveva avuto della moglie, del quale, tra l'altre case che su vi ricogbieva, n'aveva ogn'anno un porco; ed era sua usanza sempre colà di dicembre d'andarsene la moglie ed egli in villa, e ucciderlo e quivi farlo salare.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]