A cui la fante rispose: - Messere, io non so: io mi credeva stamane trovarla nel letto dove iersera me l'era paruta vedere andare; ma io non la trovai né quivi né altrove, né so che si sia divenuta, di che io vivo con grandissimo dolore. Ma voi, messere, saprestemme dir niente?
A cui lo scolar rispose: - Così avess'io avuta te con lei insieme là dove io ho lei avuta, acciò che io t'avessi debba tua colpa così punita come io ho lei della sua! ma fermamente tu non mi scapperai dalle mani che io non ti paghi sì dell'opere tue che mai di niuno uomo farai beffe che di me non ti ricordi. - E questo detto, disse al suo fante:
- Dàlle cotesti panni e dille che vada per lei, s'elba vuole.
Il fante fece il suo comandamento; per che la fante, presigli e riconosciutigli, udendo ciò che detto l'era temette forte non l'avessero uccisa, e appena di gridar si ritenne; e subitamente, piagnendo, essendosi già lo scolar partito, con quegli verso la torre n'andò correndo.
Aveva per isciagura uno lavoratore di questa donna quel dì due suoi porci smarriti, e, andandoli cercando, poco dopo la partita dello scolare a quella torricella pervenne, e andando guatando per tutto se i suoi porci vedesse, sentì il miserabile pianto che la sventurata donna faceva, per che salito su quanto poté, gridò: - Chi piange là su?
La donna conobbe la voce del suo lavoratore, e chiamatol per nome gli disse: - Deh! vammi per la mia fante, e fa sì che ella possa qua su a me venire.
Il lavoratore, conosciutola, disse: - Oimè! madonna, o chi vi portò costà su? La fante vostra v'è tutto di oggi andata cercando: ma chi avrebbe mai pensato che voi doveste essere stata qui?
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