Opere di letteratura italiana e straniera |
L'Angiulier, di gravissimo dolor punto, veggendosi rubare da costui e ora tenersi a parole, senza più rispondergli, voltata la testa del pallafreno, prese il cammin verso Torrenieri. Al quale il Fortarrigo, in una sottil malizia entrato, così in camiscia cominciò a trottar dietro: ed essendo già ben due miglia andato pur del farsetto pregando, andandone l'Angiulieri forte per levarsi quella seccaggine dagli orecchi, venner veduti al Fortarrigo lavoratori in un campo vicino alla strada dinanzi all'Angiulieri a' quali il Fortarrigo, gridando forte, incominciò a dire: - Pigliatel, pigliatelo. - Per che essi, chi con vanga e chi con marra nella strada paratisi dinanzi all'Angiulieri, avvisando che rubato avesse colui che in camiscia dietro gli venia gridando, il ritennero e presono al quale, per dir loro chi egli fosse e come il fatto stesse, poco giovava.
Ma il Fortarrigo, giunto là, con un mal viso disse: - Io non so come io non t'uccido, ladro disleale che ti fuggivi col mio! - e a' villani rivolto disse: - Vedete, signori come egli m'aveva, nascostamente partendosi, avendo prima ogni sua cosa giocata, lasciato nello albergo in arnese! Ben posso dire che per Dio e per voi io abbia questo cotanto racquistato, di che io sempre vi sarò tenuto. |