NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Ora avvenne un giorno che dimorando il giovane tutto solo nella corte del suo palagio, una feminella, entrata dentro per una delle porti del palagio, gli domandò limosina ed ebbela; e ritornata per la seconda porta pure a lui, ancora l'ebbe, e così successivamente insino alla duodecima; e la tredecima volta tornata, disse Mitridanes: - Buona femina, tu se' assai sollicita a questo tuo dimandare - ; e nondimeno le fece limosina.
     La vecchierella, udita questa parola, disse: - O liberalità di Natan, quanto se' tu maravigliosa! ché per trentadue porti che ha il suo palagio, sì come questo, entrata e domandatagli limosina, mai da lui, che egli mostrasse, riconosciuta non fui, e sempre l'ebbi: e qui son venuta ancora se non per tredici, e riconosciuta e proverbiata sono stata - ; e così dicendo, senza più ritornarvi, si dipartì.

     Mitridanes, udite le parole della vecchia, come colui che ciò che della fama di Natan udiva diminuimento della sua estimava, in rabbiosa ira acceso, cominciò a dire: - Ahi lasso a me! quanto aggiungerò io alla liberalità delle gran cose di Natan, non che io il trapassi, come io cerco, quando nelle piccolissime io non gli mi posso avvicinare? Veramente io mi fatico invano, se io di terra nol tolgo: la qual cosa, poscia che la vecchiezza nol porta via, convien senza alcuno indugio che io faccia con le mie mani.
     E con questo impeto levatosi, senza comunicare il suo consiglio ad alcuno, con poca compagnia montato a cavallo, dopo il terzo dì dove Natan dimorava pervenne; e a' compagni imposto che sembianti facessero di non esser con lui né di conoscerlo e che di stanzia si procacciassero infino che da lui altro avessero, quivi adunque in sul fare della sera pervenuto e solo rimaso, non guari lontano al bel palagio trovò Natan tutto solo, il quale senza alcuno abito pomposo andava a suo diporto; cui egli, non conoscendolo, domandò se insegnar gli sapesse dove Natan dimorasse.


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