Opere di letteratura italiana e straniera |
E così detto, l'abbracciò e basciò, e con lei insieme, la qual d'allegrezza piagnea, levatosi n'andarono là dove la figliuola tutta stupefatta queste cose ascoltando sedea, e abbracciatala teneramente e il fratello altresì, lei e molti altri che quivi erano, sgannarono. Le donne lietissime, levate dalle tavole, con Griselda n'andarono in camera e con migliore augurio trattile i suoi pannicelli, d'una nobile roba delle sue la rivestirono, e come donna, la quale ella eziandio negli stracci pareva, nella sala la rimenarono. E quivi fattasi co' figliuoli maravigliosa festa, essendo ogn'uomo lietissimo di questa cosa, il sollazzo e 'l festeggiare multiplicarono e in più giorni tirarono; e savissimo reputaron Gualtieri, come che troppo reputassero agre e intollerabili l'esperienze prese della sua donna, e sopra tutti savissima tenner Griselda. Il conte da Panago si tornò dopo alquanti, dì a Bologna, e Gualtieri, tolto Giannucolo dal suo lavorio, come suocero il puose in istato, che egli onoratamente e con gran consolazione visse e finì la sua vecchiezza. Ed egli appresso, maritata altamente la sua figliuola, con Griselda, onorandola sempre quanto più si potea, lungamente e consolato visse.
Che si potrà dir qui, se non che anche nelle povere case piovono dal cielo de' divini spiriti, come nelle reali di quegli che sarien più degni di guardar porci che d'avere sopra uomini signoria? Chi avrebbe, altri che Griselda, potuto col viso non solamente asciutto ma lieto, sofferire le rigide e mai più non udite prove da Gualtieri fatte? Al quale non sarebbe forse stato male investito d'essersi abbattuto a una, che quando fuor di casa l'avesse in camiscia cacciata, s'avesse si ad un altro fatto scuotere il pelliccione, che riuscita ne fosse una bella roba. |