NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Ora avvenne che la donna sua giunse più dì innanzi, e fe' vista d'essere stata al bagno, e rivestissi al modo femminile, e fece fare l'apparecchiamento grande, e coprire tutte le strade di zendado, e fe' vestire molte brigate d'armeggiatori E quando messer Giannetto e messere Ansaldo giunsero, tutti i baroni e la corte gli andarono incontro, gridando: - Viva il signore, viva il signore! - E come e' giunsero nella terra, la donna corse ad abbracciare messere Ansaldo, e finse esser un poco crucciata con messer Giannetto, a cui voleva meglio che a sé. Fecesi la festa grande di giostrare, di armeggiare, di danzare e di cantare per tutti i baroni e le donne e le donzelle che v'erano, Veggendo messer Giannetto che la moglie non gli faceva così buon viso com'ella soleva, andòssene in camera, e chiamolla e disse: - Che hai tu? - e volsela abbracciare. Disse la donna: - Non ti bisogna fare queste carezze, che io so bene che a Vinegia tu hai ritrovate le tue manze antiche. - Messer Giannetto si cominciò a scusare. Disse la donna: - Ov'è l'anello ch'io ti diedi? - Rispose messer Giannetto: - Ciò ch'io mi pensai, me n'è incontrato, e dissi bene che tu te ne penseresti male. Ma io ti giuro per la fé ch'io porto a Dio e a te, che quello anello io lo donai a quel giudice che mi diè vinta la quistione. - Disse la donna: - Io ti giuro per la fé ch'io porto a Dio e a te, che tu lo donasti a una femina, e io lo so; e non ti vergogni di giurarlo? - Disse messer Giannetto: - Io prego Iddio che mi disfaccia del mondo, s'io non ti dico il vero, e più ch'io lo dissi col giudica insieme, quando egli me lo chiese. - Disse la donna: - Tu vi ti potevi anco rimanere, e qua mandare messere Ansaldo, e tu goderti con quelle tue manze, che odo che tutte piangevano quando tu ti partisti. - Messer Giannetto cominciò a lagrimare e a darsi assai tribulazione, dicendo: - Tu fai sacramento di quel che non è vero e non potrebbe essere. - Dove la donna veggendolo lagrimare, parve che le fosse dato d'un coltello nel cuore, e subito corse ad abbracciano, facendo le maggiori risa del mondo; e mostrògli l'anello, e dissegli ogni cosa, com'egli aveva detto al giudice, e come ella era quel giudice. Onde messer Giannetto di questo si fece la maggior maraviglia del mondo; e veggendo ch'egli era pur vero, ne cominciò a fare gran festa. E uscito fuor della camera, lo disse con alcuno de' suoi baroni e compagni: e per questo crebbe e moltiplicò l'amore fra loro due. Da poi messer Giannetto chiamò quella cameriera che gli aveva insegnato la sera che non bevesse, e dièlla per moglie a messere Ansaldò. E così stettero lungo tempo in allegrezza e festa, ed ebbero bene e buona ventura.


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