NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     E così avendo veduto il vescovo i costumi di Bonamico e avendoli dato bando, ripensandosi poi, come savio signore, che ciò che Bonamico avea fatto, avea fatto bene e saviamente, lo ribandì e riconciliollo a sé; e mandando per lui spesse volte, mentre che visse lo trattò come suo intimo e fedele servitore. E così avviene spesse volte che gli uomeni da meno con diverse astuzie vincono quelli che sono da più, e fannoseli benivoli quando più attendono a nimicarli.
     (Novella CLXI)



     GONNELLA BUFFONE E LA BEFFA DEI GOZZUTI
     Gonnella buffone in forma di medico capitando a Roncastaldo, arca certi gozzuti, e ancora il Podestà di Bologna; e con la borsa piena si va con Dio, e loro lascia col danno e con le beffe.

     P
     OICHÈ simil malizia e maggiore segue in questa novella che non è stata la passata, comeché ancora ella fu del Gonnella, brievemente la dirò; perocché io non truovo tra tutti i buffoni che furono mai, sì diverse astuzia, e così strani modi usare, non per guadagnare, ma per rubare altrui.

     Come nella passata novella è stato detto, il Gonnella il più della sua vita stette col marchese di Ferrara, e alcuna volta venìa a Firenze; e fra le altre, venendo una fiata, e avendo passato Bologna, e giugnendo una mattina a desinare a Scaricalasino, ebbe veduto per la sala e in terreno certi contadini gozzuti; di che come vide il fatto, subito informò in camera uno suo famiglio, e fecesi trovare una roba da medico che nella valigia avea, e miselasi indosso; e venendo alla mensa, ed essendo posto a mangiare, il suo famiglio s'accostò a uno lavoratore gozzuto che era nella sala, e disse: - Buon uomo, quel valentre medico che è colà a tavola, è gran maestro di guerire.di questi gozzi; e non è alcuno sì grande che non abbia già guerito, quando egli ha voluto.


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