NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


Pagina 399
1-40- 80-120- 160-200- 240-280- 320-360- 400-440- 480-520- 560-600- 640-680- 720-745

[Indice]




     FILIPPO DEGLI AGAZZARI

     IL DIAVOLO NELLA CELLA
     Come 'l diavolo usò con un giovano religioso disonestamente.

     N
     E la città di Pavia fu un giovano religioso el quale era molto avistato del corpo et veramente gli sarebbe stato meglio che fusse stato più sozzo d'un asino poi che sì bruttamente et si vitoparosamente et si abbominevolmente la sua persona usava come brutta meretrice contra l'onore et reverenzia di Dio et de' suoi Santi che ben doveva sapere quanto quel vizio maladetto contra natura è in dispiacer di Dio et de' suoi Santi et eziandio secondo che dice Santo Augustinio le dimonia dello 'nferno, poi che anno commesso questo peccato maladetto et indicibile, per lo quale secondo che si legge nel vecchio testamento sonnabissò cinque città, con tutto ellor contado, fugge 'l dimonio et non può star presente assostener la puzza quando si fa. Unde ch'el sopra detto misero giovano era tanto corrotto nel sopra detto maladetto vizio che fra la bellezza del suo maladetto corpo et per la piacevolezza del viso et per la sua maladetta importunità assai ne faceva cadere in peccato con seco di quegli che in quelle cose non pensavano. Non mi potrei tenere che io non dicesse una parola, et perdoninmi e' vecchi, quelli a cui tocca, se mi voglion perdonare. Però si può dir loro come dice il proverbio cioè che non è colpa de la gatta se la massaia è matta. Però ch'el peccato de' giovani è abbominazione de' maladetti vecchi consimili a quelli di Susanna, che siccome eglino sono invecchiati, ne' mali dì et ne le male notti et son pieni di putrido tosco et di fracido et abbominevole veleno diabolico così medesimamente allievano e' giovani. Sicché poi seguita a' giovani come dice 'l proverbio cioè che quel medesimo veleno et tosco che à el corpo grande à el corpo piccolino et questo interviene per male allevare e' giovani. Unde è da pregare et fare a Dio devota orazione acciò che questi maladetti vecchi invecchiati ne' mali dì et ne le male notti consimili a quelli di Susanna che tosto lo vencha quella medesima sentenzia acciò ch'eglino non guastino tanto l'umana natura quanto fanno quelli maladetti vecchi accui tocca, dico. Or avvenne che un dì di meriggiana essendo el sopra detto misero giovano ne la cella sua coll'uscio serrato, stava per lo gran caldo innudo, riuscio sul letto acconcio disonestamente. Unde ch'el diavolo vedendo el suo maladetto appetito che desiderava come se fusse stato una brutta meretrice volse adempire el suo maladetto desiderio et subbitamente apparve ne la cella sua in abito di religioso et schoprendosi, se gli gittò addosso et cominciò a usar collui disonestamente et pareva che gittasse fuoco per tutti e' sentimenti et non di meno era tanto ghiaccio che nieve né ghiaccio non fu simile. Et quello che gittava per tutti e' sentimenti che pareva fuoco era una puzza sì grande quanto la natura umana appena poteva sostenere. Gli occhi aveva rossi come fuoco et denti bianchi et era mostruoso de le mani et de' piè et di tutte le sue fattezze nero peloso et tanto scuro et orribile ch'el giovano subito tramortì. Sicch'el giovano stette tramortito in sino a detto vesparo. Et detto vesparo e' suoi compagni vedendo che non compariva cogli altri, andaro a la cella sua et entrarvi violentemente. Et trovandolo tramortito cominciarlo a riscaldare et a striffinare e' polsi coll'acqua rosada tanto che cominciò a ritornare in sé et cominciò a dire: vello! vello! quel maladetto cancro c'è ritornato! Et così poi quel poco del tempo che visse spesse volte el dì agguattando el capo sotto per le banche diceva. Et così pochi mesi visse sbalordito che non pareva che avesse sentimento di veruna cosa. Et poi una mattina fu trovato morto ne la cella sua senza che persona fusse con lui. Questo assempro udii da un mio compagno el quale conobbe el giovane et la sua cattiva vita. Poi a postempo udii le sopra dette cose da uno antico frate del suo convento el quale era stato presente quando fu trovato.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]