NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Partito da molti giorni Romeo, e la giovane sempre lagrimosa mostrandosi (il che la sua gran bellezza faceva mancare), fu più fiate dalla madre, che teneramente l'amava, con lusinghevoli parole addimandata, onde questo suo pianto derivasse, dicendole: O figliuola mia, da me al pari della mia vita amata, qual doglia da poco in qua ti tormenta? Ond'è, che tu in breve spazio senza pianto non stai, che sempre sì lieta esser solevi? Se forse alcuna cosa brami, falla a me sola palese; che di tutto, che lecito sia, ti farò consolata. Non di meno sempre deboli ragioni di tal pianto dalla giovane rendute le furono. Onde pensando la madre che in lei vivesse disio d'aver marito, il quale, per vergogna o per tema tenuto celato, il pianto generasse, un giorno credendo la salute della figliuola cercare, e la morte procacciandole, col marito disse: Messer Antonio, io veggo già molti giorni questa nostra fanciulla sempre piagnere in modo, ch'ella, come voi potete vedere, quella ch'esser soleva più non pare. Ed avvegnaché io molto l'abbia della cagione del suo pianto esaminata ond'egli venga, da lei perciò ritrarre non posso; né da che proceda sapre' io per me stessa dire, se forse da voglia di maritarsi, la quale come saggia fanciulla non osasse far palese, ciò non avvenisse. Onde prima che ella più si consumi, direi che fosse buono di darle marito Ché ad ogni modo ella diciotto anni questa santa Eufemia fornì e le donne, come questi dì molto trapassino, perdono piuttosto che no della loro bellezza: oltreché ebbe non sono mercatanzia da tenere molto in casa, quantunque io la nostra in verun atto veramente non conoscessi mai altro che onestissima. La dote so io che avete già più di preparata, veggiamo dunque di darle condecevole marito. Messer Antonio rispose, che saria ben fatto il maritarla; e commendò molto la figliuola che, avendo questo disìo, volesse prima fra se stessa affliggersene che a lui o alla madre farne richiesta: e fra pochi dì cominciò con uno de' conti di Lodrone trattare le nozze. E già quasi per conchiuderle essendo, la madre credendo alla figliuola grandissimo piacer fare, le disse: Rallegrati oggimai, figliuola mia, ché non guarì di tempo passerà che tu sarai ad un gran gentiluomo degnamente maritata e cesserà la cagione del tuo pianto; la quale, avvegnaché tu non mi abbi voluto dire, pure per grazia di Dio l'ho io compresa, e sì con tuo padre operato, che sarai compiaciuta. Alle quali parole la bella giovane non poté ritenere il pianto; onde la madre a lei disse: Credi che io ti dica bugia? Non passeranno otto giorni, che d'un bel donzello della casa di Lodrone tu sarai moglie. La giovane a questo parlare più forte raddoppiava il pianto; per lo che la madre lusingandola disse: Dunque, figliuola mia, non sarai tu contenta? Alla quale ella rispose: Mai no, madre, che io non ne sarò contenta. A questo soggiunse la madre: Che vorresti dunque? Dillo a me, che ad ogni cosa per te disposta sono. Disse allora la giovane: Morir vorrei, non altro.


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