Opere di letteratura italiana e straniera |
La cosa già, per bocca de' tre compagni e de' medici, si sapeva per tutto Firenze, sì come ella era seguita appunto; e ne andò per infino agli orecchi del Magnifico, il quale, mandato per lo Scheggia, volle intendere ogni particolarità: il che poi risapendo Neri, venne in tanta disperazione, che egli fu tutto tentato di dar loro, e massimamente allo Scheggia, un monte di bastonate, e vendicarsene per quella via. Ma poi, considerando che egli ne aveva fatte tante a loro et ad altri, che troppa vergogna e forse danno gliene risulterebbe, diliberò di guidarla per altro verso; e senza fare intendere a persona viva, fuor che alla madre, se ne andò a Roma e quindi a Napoli, dove si pose per scrivano d'una nave, della quale poi in processo di tempo diventò padrone; e non tornò mai a Firenze, se non vecchio, che la cosa s'era sdimenticata. Lo Scheggia riavuti i due fiorini dal cavaliere, attese co' compagni a far buon tempo, lietissimo sopra tutto di aversi levato colui dinanzi agli occhi.
(Da Le Cene, Cena prima, novella III) |