Pagina (225/736)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Tre cose furono opposte nel Concilio per impedire la condanna di Teodoro, l'illibatezza della sua dottrina, il credito di buon cattolico in cui era morto, e l'essere già stato per la morte liberato da ogni vessazione di umano giudizio. Non pare a voi di vedere in questi padrocinatori dell'empietà i fanatici Giansenisti, che dalla divota e religiosa vita che mostrò al pubblico il loro [171] prediletto Giansenio, da qualche meno sconcia espressione che leggono nelle sue opere, e dal motivo della sua morte van mendicando pretesti inutili per liberarlo non solo dal sospetto di quelle eresie che chiare s'incontrano nelle perniciose sue opere, ma per farne pur'anche l'apoteosi? Tutto fu esaminato, diligentemente; e tante furono l'eresie che si lessero negli scritti di Teodoro, tanti i rimproveri che si scoprivano dati a lui da Vescovi sapientissimi, che non trovò ne' primi due capi alcuno scampo o difesa. Restava il terzo; e quantunque questo fosse sembrato escluso abbastanza da quelle stesse autorità e dottrine, ch'erano già state addotte, pure per non mancar a quella diligenza che si deve usare ne' più gravi affari, si prese separatamente in soda considerazione, e più Vescovi intrapresero ad escluderlo con molta erudizione e vigore. Sestiliano coll'autorità di S. Agostino dimostrò esser giustissimo che gli Eretici vengano condannati anche dopo morte, quando è riuscito loro di sfuggire in vita la meritata condanna; e le parole addusse, colle quali scrivendo il Santo a Bonifacio si protesta prontissimo a condannare Ceciliano, quantunque già morto, se fosse dimostrato reo di quel delitto che a lui imputavano i Donatisti; ipsum etiam mortuum anathematizamus; e nelle Collazioni contro Petiliano e contro Cresconio ripete sovente: in hac communione si fuerunt, quos nescio, traditores, cum eos demonstraveris et carne et corde mortuos detestabor; e poco dopo, sed dicis licere mihi, etiam de mortuis judicare, quia judicium non tantum de vivis, sed etiam de mortuis fieri potest.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





Concilio Teodoro Giansenisti Giansenio Teodoro Vescovi Vescovi S. Agostino Eretici Santo Bonifacio Ceciliano Donatisti Collazioni Petiliano Cresconio