Ma ritornando alle pene che più d'ogni altra cosa interessano il nostro argomento, siccome queste sono state le più usate e frequenti sin dai tempi Apostolici, così non possono in alcun tempo essere disdette alla Chiesa per trasferirle nella libera e sola disposizione de' sovrani. Col divenire questi suoi Figli di persecutori che erano non hanno acquistato [184] alcun dominio sul regolamento delle cose ecclesiastiche ma il solo onore, come dice S. Agostino, di giovarla e proteggerla anche come sovrani: e questo porta bensì che si debbano prestare di buon'animo ai suoi suggerimenti ed alle sue premure, ma non li autorizza a spogliarla di quei diritti che ha ricevuti dal Cielo. Eppure quest'è che pretendono i nemici del santuario; e non trovando modo di abbattere le forti testimonianze e ragioni che accordano alla Chiesa il vero diritto d'imporre pene anche temporali allorchè procede contro gl'increduli, ricorrono a fatti particolari, e dal vedere nelle sagre Scritture che colla pazienza piuttosto e sommissione è stata fondata la Chiesa di Gesù Cristo che coll'autorità e forza, e che in progresso di tempo i sovrani hanno operato per lo più in queste cause di proprio arbitrio ed hanno talvolta impedito alla Chiesa di farne uso, essi si lusingano di poter'inferire con sicurezza che ai sovrani adunque non alla Chiesa appartenga una tal'incombenza, e che cada a fronte di una simile opposizione qualunque prova si possa addurre in contrario. Questo ripiego però se è il più insidioso per liberarli da quella soggezione che hanno tanto in odio, non è il più efficace per abbattere l'autorità della Chiesa.
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