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      Nasce l'altro diritto da quella più ampia e distinta podestà di sciogliere e legare, che prima di nessun'altro ed in modo speciale fu conferita da Gesù Cristo a S. Pietro come a Capo e Pastore di tutti; ed è anch'essa una legittima conseguenza del suo primato, come dimostra assai bene il Mamachi nel libro intitolato Pisti Aletini, che scrisse contro l'infame libello intitolato Quid est Papa(581). Si serve anch'egli in quest'opera per confermarlo, del lungo esercizio avuto in ogni tempo, di cui vi ho dato poc'anzi un qualche saggio: e in vano si suol dare a lui la taccia di troppo parziale alla S. Sede, e gli si ascriverebbe a delitto la professione di Regolare. Nè questa, alla quale noi siamo debitori di quanto abbiamo conservato di utile e buono della venerabile antichità, nè quella nuoce, quando i fatti incontrastabili non ammettono alcun'eccezione; e quegli autori, ch'egli porta in conferma dell'accennata verità(582), nè [251] sono involti nelle tenebre de' secoli barbari, nè sono tutti così parziali al Papa, che rendano sospetta la loro attestazione. Una sola n'aggiungerò io a vostro maggior disinganno, ed è di un'autore al quale niuno attribuirà certamente o che sia vissuto ne' tempi, in cui regnavano in tutto il mondo l'ignoranza e le tenebre e la collezione isidoriana, o l'ingordigia de' Frati tutto aveva assoggettato al romano arbitrio, o che con soverchio fanatismo sia stato attaccato agl'interessi di Roma. Egli è vissuto nel quinto secolo, e fu gelosissimo de' primigenj diritti della sua sede.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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