Le giuste collere, dice pur bene a nostro proposito S. Basilio(1065), stanno ai fianchi dei buoni, come il soldato a quelli del capitano, o a lato del pastore il cane, pronte a servire nell'esercizio di molte virtù: est enim pars animae irascibilis nobis ad multa virtutis opera necessaria: quoniam velut miles quidam apud ducem arma sumens paratus est ejus jussu auxilium praebere, sic iracundia rationi adjutrix contra peccatum [484] nefficitur, et velut canis pastori, sic rationi obediens. L'impedirle irragionevolmente ad altro non serve, al dire di S. Gio. Grisostomo(1066), che a sparger vizj, fomentare la pigrizia, e ad allettare al male non che i cattivi, ma anche i buoni: Si enim, dic'egli, stantibus legibus, et timore, atque minis vix malignae voluntates coercentur; si haec ablata fuisset cautio, quid impediret ne malitia dominaretur? Ond'è che Ochino stesso nell'empio suo dialogo 28., cui forse perchè più conforme ai suoi sentimenti deferisce più volentieri il Pavese che ai SS. Padri, ripete spesso che non potest quisquam spiritum habere justitiae quin et misericordiae habeat. Ma tiriamo avanti e seguitiamo ad accennare i luoghi del passato carteggio, ne' quali restano confutati gli spropositi di questo nuovo impugnatore del nostro tribunale.
Non si può senza sfigurarla affatto concepire altr'idea della spirituale e temporale podestà dell'una e dell'altra repubblica, e della stessa connessione e bella armonia, che nelle cattoliche società deve passare tra l'una e l'altra giurisdizione, se non quella, la quale con varj SS. Padri vi ho data nelle lettere 19. e 20.; e voi attenetevi a questa senza lasciarvi sorprendere dalla chimerica e vana, che si è immaginata il Pavese per estinguere del tutto la sagra de' Pastori e adular troppo la temporal podestà de' sovrani, ai quali accorda una somma autorità anche in affari di Religione, e solo quando si tratta di difenderla dagl'increduli procura di rendere inoperosa e meno forte.
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