Le popolazioni di razza diversa, che entrarono nella cerchia d'attrazione degli Staterelli greci, e quelle che, più tardi, s'ellenizzarono sotto l'influenza bizantina, hanno lasciato la loro discendenza mescolarsi a quella degli antichi Greci, e la fusione è stata completa. Il segno distinto della nazionalità greca, quale si costituisce in Asia Minore, non è la razza, nè la stessa lingua, ma la religione nelle sue forme esterne; i limiti della nazione, che si può valutare d'un milione d'uomini, si confondono con quelli delle comunità ortodosse. Come nell'isola di Scio e nella penisola eritrea, certi villaggi sono abitati da Osmanli, discendenti dai fuggitivi del Peloponneso, che non parlano che il greco, così un gran numero di Comuni greci ha per dialetto usuale il turco ed i letterati, che scrivono la loro antica lingua, adoperano caratteri turchi [796]. Lo stesso dicasi di parecchi villaggi delle valli dell'Hermus e del Caistro, dove il greco appena si comincia a parlare grazie alla fondazione di scuole. Penetrando nell'interno, a poche ore dai porti, s'incontrano numerose popolazioni greche, le quali non conoscono che il turco; i nomi dei villaggi potrebbero far credere che si sia nel centro dei Turcomanni, e tuttavia si è in piena "Grecia asiatica". D'altra parte esistono popolazioni elleniche appena modificate da duemila anni: tali gl'isolani di Karpathos, di Rodi, d'altri isolotti vicini e di qualche vallono del litorale di Caria, dove l'antico idioma dorico ha lasciato un gran numero di parole.
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