Dal monte Oliveto, un dosso dal quale porta la moschea del-l'Ascensione, la vista si stende su gran parte della Palestina, da un lato sino alle groppe di Samaria ed agli altipiani di Galaad, e dall'altro sino alle vette di Moab e dell'Idumea, al di là dell'abisso profondo, nel quale dorme l'acqua plumbea del mar Morto. Ad ovest, il Mediterraneo è nascosto dalle alture vicine a Gerusalemme. Ai piedi si vede la valle di Giosafat, colle sue innumerevoli pietre sepolcrali, le prime, dicono le predizioni ebraiche, si spezzeranno al suono della "tromba del Giudizio". I più notevoli monumenti antichi dei dintorni di Gerusalemme sono le cripte funebri, segnatamente le cosidette tombe dei "Giudici" e quelle dei "Re", dove si sono trovati notevoli sarcofaghi, trasportati al museo del Louvre. Dappertutto si veggono edifizî religiosi, ognuno dei quali ha la sua leggenda, e che Latini o Greci visitano in pellegrinaggio. Il convento più curioso dei dintorni è quello di Mar-Saba o "San Saba", antico ritiro degli Esseni, appollajato in una cresta di rupe calcare, sopra la profonda "Chiusa del Fuoco", nella quale scorrono le acque del Cedron; un giardinetto con una palma solitaria è pensile accanto alle muraglie del convento, ma altrove non si vede un albero, non un filo d'erba, solo la pietra biancastra e lo scuro crepaccio. Riedificato a spese della Russia, il monastero di Mar-Saba è uno dei più ricchi della Palestina: rimane però sempre un luogo d'esilio, ed i monaci che vi si trovano vi sono stati mandati tutti in punizione di colpe o d'eresia [1102].
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