Anche nella Lombardia l'alimentazione riesce però insufficiente, specie sulle Alpi e nelle campagne della pianura padana, dove regna la pellagra. Le abitazioni sono state molto migliorate nelle città, alcune delle quali, come Milano, Bergamo, Como, Lugano, hanno avuto un grande sviluppo edilizio, e si vennero conformando a tutte le esigenze dell'igiene, mentre nelle città minori sono ancora numerose le strade strette e tortuose, le case prive di fogne, le soffitte esposte a tutti gli eccessi di temperatura, e persino i sotterranei. Anche le abitazioni rurali sono state migliorate, ed in numerose proprietà possono additarsi a modello, chè nulla debbono invidiare alle campagne del Belgio e della Danimarca. Nelle montagne si nota qualche maggior progresso che in Piemonte, ma sono numerose ancora le povere capanne, nelle quali la vita, dura per le fatiche e la scarsa alimentazione, riesce anche più dura e difficile, a cagione dei ripari insufficienti, e di tutti i disagi ai quali sono esposti i loro abitanti.(83)
Le memorie più antiche non dicono che le tribù transalpine fossero allettate in Lombardia dalla fama di vene metalliche, di marmi variopinti o d'alabastri, bensì le sedussero il dolce frutto dei vigneti, le messi ubertose, l'olezzo dei fiori. La vegetazione, più d'ogni altra cosa, impronta ogni paese del particolare suo aspetto, per cui dagli altri si distingue, ed all'indole tutta propria della loro vegetazione devono le convalli lombarde l'antica fama di bellezza. Il viandante, uscito dalle selve della valle di Rabbi, vede aprirsi davanti il romito lago d'Idro; calando dalle vette del Gottardo, ispido di ghiacci eterni, si trova fra le tepide aure del Ceresio, dove già lo salutano l'agave e il gelsomino, il melagrano ed il lauro, il rosmarino ed il fico d'India.
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