L'Arno, come lo canta mirabilmente Dante Alighieri,
Il fiumicel che nasce in Falterona
E cento miglia di corso nol sazia,
N. 88. -- CORSO INFERIORE DELL'ARNO.
Scala di 1 : 500,000
[vedi 088.png]
con un corso di 248 chilometri, ha le prime scaturigini nei macigni che stanno sotto alla Falterona e la foce a libeccio di Pisa, con un bacino di 8444 chilometri quadrati. Corre dapprima nel Casentino, tra Pratomagno e l'Alpe di Catenaja, lambendo Stia, Pratovecchio, Poggi e Bibbiena, e "volgendo il muso" agli Aretini, entra nella stretta che ebbe nome l'Imbuto, dove corre incassato tra rupi di macigno, in direzione opposta al suo corso superiore. Attraversato un breve piano presso Laterina, torna ad essere rinchiuso in un canale tortuoso e profondo detto valle dell'Inferno, di dove sbocca in una pianura già devastata dalle frequenti inondazioni, tanto che fu mestieri rinchiuderlo fra le alte arginature rettilinee che lo conducono da Montevarchi all'Incisa, dove ripiglia un corso più ripido entro una ristretta valle sino a Pontassieve. Qui incomincia il terzo tratto del fiume, nel quale l'Arno attraversa sotto i ponti meravigliosi Firenze, corre fra i poggi amenissimi, entra di nuovo in una ristretta valle tra Signa e Montelupo al passo della Golfolina, dopo il quale accoglie gli ultimi affluenti. Oltre Pontedera lambe da un lato le falde del monte Pisano, mentre dall'altro si distende la massa pianura le cui acque non possono defluire al fiume, a bstagnano(348) e scendono lente al mare per i canali artificiali.
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