Item, l'orator neapolitano ha dato fama partisse de lì, et il signor Prospero Colona non va in Lombardia, come li havia ditto domino Sigismondo secretario dil reverendissimo suo fratello cardinal Colona, e dice è servo di la Signoria nostra per esser zentilhomo nostro e caxa sua devota a questa Signoria, et si l'ocorerà nulla quella porrà veder.
Da Ravena, di sier Alvixe Venier podestà et capitano, di 8 hore 10. El zorno seguente anderia in campo con le altre artilarie; et vede queli di Codignola stanno renitenti a darsi. Et per lettere di 8, hore 24, mandò do lettere una di Jacomazo da Veniezia, l'altra dil secretario dil signor di Rimano, quali fono sotto Codignola con Meleagro da Forlì, et par uscisse 300 fanti e scaramuzò con lhoro; li feno [1270] nostri prima recular tamen fu ferito uno pasador, ditto Jacomazo harà pocho mal. Item, esso podestà menerà con lui doman fanti 200, morteri 4 et piere da bombarde; et dice queli di Codignola sono homeni superbi: unde per il collegio fo scritto la dovesse dar a sacho per expedir presto.
Di Jacomazo da Veniexia condutier nostro al podestà di Ravena, data a dì 7 a Madrara. Come mandò uno trombeta a Codignola a dir si rendesse, rispose non esser in quella terra niun homo voglii aldir San Marco; et certi cavali lizieri nostri si presentò di là dil fiume e ruinò certi casamenti vicino a la porta, il signor di Rimano è alozato a Piangipane con Hironimo di Tarsia, Colla, Grecho, et in campo nostro esser solo 16 homeni di Faenza, il resto dicono verano, et li 200 fanti di val di Lamon.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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