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      È quanto espresse in bei versi Luciano: La ricchezza dell’anima è la sola vera ricchezza; tutti gli altri beni sono fecondi di dolori (Ant. I, 67).
      Un uomo ricco siffattamente all’interno non domanda al mondo esteriore che un dono negativo, cioè gli agi per poter perfezionare e sviluppare le facoltà del suo spirito, e per poter godere delle sue ricchezze interne; ei reclama dunque unicamente la libertà di potere, per tutta la sua vita esser sè stesso ogni giorno, ed ogni ora. Per l’uomo destinato ad imprimere la traccia del suo spirito sull’umanità intera, non esistono che una sola felicità ed una sola infelicità, e sono di poter perfezionare il suo ingegno e completar le sue opere, oppure esserne impedito. Tutto il resto per lui non ha importanza. Ed è per questo che vediamo le grandi menti d’ogni epoca attribuire il prezzo più alto agli agi, perocchè tanto vale l’uomo, tanto valgono i suoi agi. Credo invero che la felicità stia negli agi (ozii), dice Aristotele (Mor. a Nic. X, 7). Anche Diogene Laerzio riporta che Socrate vantava gli agi come la più bella ricchezza (II, 5, 31). Si è sempre ciò che intende Aristotele (Mor. a Nic. X, 7, 8, 9), quando dichiara che la più bella vita è quella del filosofo. Egli dice egualmente nella Politica (IV, 11): Esercitare liberamente il proprio genio, ecco la vera felicità. E Goethe nel Wilhelm Meister; Chi è nato con un genio, per un genio, trova in esso la sua più bella esistenza.
      Ma posseder agi non è solo fuori della sorte ordinaria, ma anche fuori della natura ordinaria dell’uomo, perocchè sua destinazione naturale si è d’impiegare il suo tempo ad acquistare il necessario per la esistenza sua e per quella della famiglia.


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Aforismi sulla saggezza nella vita
di Arthur Shopenhauer
Editore Dumolard Milano
1885 pagine 282

   





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