Pagina (48/316)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Un leggiere errore di calcolo sul tempo necessario perchè dal luogo in cui venivano posti nel fiume giungessero i legni fino al ponte, fece andar a vuoto il progetto. Gl'imperiali avendo affrettata la marcia onde sottrarsi al furore dei paesani che gl'inseguivano per vendicarsi delle loro rapine, non solo ebbero tempo di passare il ponte prima che si rompesse, ma lo avevano di già attraversato molti degl'insorgenti che tenevano lor dietro, i quali, rimasti poi separati alcuni istanti dai loro patriotti, furono tutti massacrati. Pure l'imperatore non si trovò abbastanza forte per vendicarsi di coloro che gli avevano preparata tale insidia; onde proseguendo il suo viaggio verso le montagne, rientrò in Baviera per Trento e Bolzano un anno dopo la sua partenza.
     
     
     
      CAPITOLO IX.
     
      Continuazione della guerra di Federico Barbarossa colle città lombarde. - Primo assedio di Milano; assedio di Crema; presa e rovina di Milano.
     
      1155 = 1162.
     
      I consoli milanesi non avevano aspettato che Federico licenziasse le sue truppe per mandare ad effetto le promesse fatte agli abitanti di Tortona. Quando aveva di poco abbandonato Pavia per recarsi a Roma, essi presentarono al popolo quegl'infelici fuorusciti, vittime onorate del loro attaccamento alla causa della libertà lombarda, ed ottennero dal parlamento, o consiglio generale, il decreto per rifabbricar Tortona a spese del pubblico. Il tesoro era esausto, ma i cittadini erano avvezzi a soccorrerlo. Coloro che non potevano dar danaro, offrivano le loro braccia allo stato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo II
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1819 pagine 316

   





Baviera Trento Bolzano Federico Barbarossa Milano Crema Milano Federico Tortona Pavia Roma Tortona