La signoria di Venezia, che in allora altro non possedeva sul continente che la città di Treviso, aveva bisogno di farsi degli alleati in terra ferma, onde muover guerra al signore di Milano. Prese perciò a cuore e di rappacificare i piccoli principi della Marca Veronese, e di armarli contro il loro naturale nemico. Gli ambasciatori veneziani recaronsi più volte in questa provincia; invitarono i principi a varj congressi287; e per ultimo li ridussero nel dicembre del 1353 a sottoscrivere un'alleanza, in forza della quale dovevano allestire quattro mila cavalli per le susseguenti campagne, onde attaccare l'arcivescovo di Milano. Le case d'Este, di Gonzaga, di Carrara e della Scala, unironsi ai Veneziani per determinare i Fiorentini a prendere parte nella stessa alleanza: ma i loro ambasciatori non persuasero questa repubblica a rinunciare alla pace di fresco conchiusa. La lega formata dai Veneziani si rivolse in appresso a Carlo di Boemia, re de' Romani, facendo rivivere le negoziazioni con lui aperte dai Fiorentini, e gli offrì il suo ajuto per procurargli la corona dell'impero, purchè dal canto suo il re di Boemia attaccasse il signore di Milano288.
Era Carlo IV un principe intrigante ed avido, ma senza coraggio; onde sagrificava sempre gl'interessi dell'impero a quelli del suo regno di Boemia, e l'onor suo alla cupidigia. Tutte queste negoziazioni cogl'Italiani non miravano che ad ingannarli, perciocchè egli non pensava altrimenti di prendere parte alle loro contese, e mentre trattava con tutti i nemici del Visconti, aveva ricevuti ancora i di lui ambasciatori, ed esaminate le condizioni proposte per un'alleanza col signore di Milano.
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