Ammesso per le più alte creazioni dello spirito, non è stato per lo più abbastanza tenuto in conto per la totalità degli altri processi psichici; che anzi è stato completamente travisato da una falsa confusione, colle leggi della causalità fisica. Ed è per una simile confusione, che si è voluto trovare una contraddizione tra il principio della sintesi creatrice nel dominio dello spirito e le più generali leggi della natura, specialmente con quella della conservazione dell'energia. Una tale contraddizione e già sin dal principio esclusa, perchè i punti di vista coi quali si giudicano e quindi anche si determinano le misure, sono nei due casi diversi e devono esserlo, constando la scienza naturale e la psicologia non di diversi contenuti d'esperienza ma di un medesimo contenuto considerato da lati diversi (§ 1, pag. 2). Le determinazioni fisiche di misura si riferiscono a masse, forze, energie oggettive; tutti questi concetti sussidiari, all'astrazione dei quali noi siamo costretti dal modo di giudicare l'esperienza oggettiva, ubbidiscono a leggi generali, le quali, essendo tutte desunte dall'esperienza, non possono essere in antagonismo con nessuna esperienza singola. Al contrario le determinazioni psichiche di misura, le quali entrano in campo quando si paragonino i componenti psichici colle loro risultanti, si riferiscono a valori e a fini soggettivi. Il valore soggettivo di un tutto può crescere, il fine di esso può essere speciale e più completo rispetto a qualsiasi dei suoi componenti, senza che per ciò le masse, le forze e le energie subiscano modificazioni alcune.
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