Gli uffiziali ed i soldati si posero in riga, resero i dovuti onori al comandante supremo che giungeva, ed il generale Pinelli li arringò in questi termini:
«Uffiziali, sott'Ufflziali e soldati!
Dalla fiducia del Re preposto al comando della guarnigione d'assedio io conto su di Voi, come Voi potete contare su me, e tutti contiamo sulla buona Stella d'Italia...»
Un grido di Viva il Re accolse le parole del Generale; un grido che fece sobbalzare il guardiano, affaccendato in refettorio a preparare quanto occorreva per ristorare quei bravi ufflziali, spossati dalla lunga e faticosa marcia.
Ei riconosce tosto la voce del capitano, che saluta il maggiore, ed il generale, — capisce tutto ed anche lui accorre fuori del cenobio, per fare i suoi omaggi al valoroso duce.
Il generale lo accoglie con molta benevolenza, lo ringrazia per le cortesie usate al suo capitano, ed in segno di gradimento accetta di dividere la mensa, già apparecchiata, con gli uffiziali tutti, dal reverendo invitati a desinare.
I sott'uffiziali sono pure della brigata. Ma mentre tutti sembrano animati dalla più schietta gioia, sol uno in mezzo a questi, un sergente dei bersaglieri, dal volto simpatico, gentile, è cogitabondo: pare sopraffatto da un triste presentimento.
Si mangiò, del resto, si bevve allegramente, ed a tarda ora soltanto si sgombrarono le mense, e tutti ringraziarono della cortese ospitalità il buon priore.
***
Ma il frate la notte non chiuse occhio, ché l'agitazione ond'era stato preso, Dio sa che angustie gli procurò. — Quale disgrazia — diceva fra sé — è mai questa per noi!.. Come possono vivere le pecore col lupo? Le mie provvigioni finiranno, né io potrò essere sempre così largo. I frati non possono convivere con i soldati.... e poi tra lo sparo dei cannoni e della moschetteria.... Dio me ne liberi! Domani ho da partire per Teramo, se mi lasciano andare; ed i frati, se vogliono, mi seguiranno, meno due, che rimarranno per santa obbedienza, a custodia della chiesa!
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