Giuseppe Savini
Ricordi della vita di Bernardo Savini


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     Dove però risplendè meglio questa sua rara conformazione d'ingegno fu nelle arti belle del disegno, ed insieme, cosa non tanto comune ad unirsi, nelle scienze matematiche. Dopo pochi mesi che studiava il disegno, ed essendo ancora quasi bambino, divenne agevolmente il primo di tutta la scuola, e si dedicò a quel!'arte con tanta passione, che lo stesso maestro doveva togliergli di sopra il cavalletto la tavoletta da disegno, o se di notte spengergli il lume. Forse dal suo maestro, che era divenuto pittore senz'averne avuta vocazione ma solo a forza di studio e di volontà tenace, Bernardo tolse quella durezza di linee e quella rigidità di colorito e freddezza d'intonazione, che non lo abbandonarono più per tutta la sua carriera d'artista. Ed il suo stile divenne e rimase simigliante molto a quello del Perugino ed alla prima maniera di Raffaello; e per quanto perfetto disegnatore, egli non seppe mai riscaldare l'ambiente dei suoi quadri.
     Più fortunato fu nello studio delle matematiche, che in queste il caso gli diè un ottimo maestro, Luigi Paris, uno di quegli ingegni versatili, che riescono in tutto. Sotto costui egli fe' progressi insigni, e si assimilò, direi quasi, quella difficile scienza, e corsi con grande agilità gli insegnamenti teoretici, fu attratto singolarmente dalla parte pratica della matematica; e la geometria solida, l'architettura e la prospettiva furono la sua grande passione. Già bravo disegnatore, più che nelle istesse figure animate, si piaceva nelle linee architettoniche; e quando poi passò alla fisica, gli esperimenti di questa furono fin d'allora, e rimasergli per tutta la vita, una delle più gradite occupazioni. Avrebbe desiderato aggiungere a questi studi anche quello della chimica, ma non poté trovarne il maestro, e dové contentarsi di studiarla in quei pochi libri, e quasi tutti di chimica applicata alle arti, che allora si potevano rinvenire in un piccolissimo centro, qual era Teramo. In ciò gli fu d'aiuto il suo maestro di pittura, che sapeva combinare qualcuno dei colori di che si serviva per la sua professione: gli si fe' compagno in queste composizioni Bernardo, ma presto le trovò troppo inferiori alla sua brama di sperimentare e d'imparare.