Perciò non sostituì al matrimonio il celibato vizioso dei nostri giorni, ma si mantenne in una verginità tale di costumi, che se nella virtù potesse esservi eccesso, dovrebbe dirsi eccessiva. Ma che poi non odiasse il matrimonio per sé stesso lo diè chiaro a vedere col render facile agli altri questo stato, nessuno fu più di lui pronto a spingere ed aiutare altrui ad abbracciare il matrimonio, e questo promosse fra i poverelli, soccorrendoli nelle spese indispensabili; e lo promosse anche fra i suoi contadini, più volte facendo costrurre nelle case coloniche appositamente altre stanze per ricoverarvi le nuove coppie coniugali che egli aveva contribuito a formare, giacché quelle che vi erano precedentemente avevano occupato tutti i locali.
Dippiù, quando egli si decise a rimaner celibe, con ancora maggior premura insisté presso il suo fratello perché si decidesse a tor donna, e per far continuare la famiglia, e perché diceva di aver bisogno di vedersi attorno dei bambini, sentendo fin d'allora prepotente quell'amore pei fanciulli, che adornò tutta la sua vita, e dando a divedere che sarebbe stato più che padre pei figliuoli del fratel suo, come fu poi col fatto. Oltredichè era già padre ed assai amoroso pei fratelli minori, e più ancora per le tre giovanette sorelle, che lo tenevano e riverivano più come padre che come fratello. Ed egli per quanto fosse severo ed intransigente per quelle cose che credeva o non lecite o men dicevoli a fanciulle, la cui educazione era allora tanto più austera di quella d'adesso, e come vedesi con tanto migliori effetti, altrettanto era benigno e condiscendente nelle altre cose. Anzi studiavasi di prevenire e d'indovinare le voglie delle sue sorelle, per avere il piacere di soddisfarle prima che da esse gli venissero manifestate, senza incaricarsi se trovasse o no gratitudine.
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